martedì 10 novembre 2009

Sull'attribuzione della Prima lettera di Pietro

L'autore del blog "Ragione e Fede" ha risposto alla mia domanda sull'autenticità della Prima lettera di Pietro, con il post "Risposte: storicità dei Vangeli (sottotitolo del blog)". Metto qui le mie contro-argomentazioni, che sono venute troppo lunghe per stare in un commento nel suo blog.

Tu affermi: «lo scritto, più che direttamente all'apostolo Pietro, viene attribuito dagli studiosi alla tradizione petrina». Questo però non concorda con la tradizione cattolica, che attribuisce la composizione della Prima lettera di Pietro a Pietro stesso. Cito dalla Catholic Encyclopedia: «Tradition is also unanimous for St. Peter's authorship. In the second and third centuries we have much explicit testimony to this effect. Clement and Origen at Alexandria, Tertullian and Cyprian in Africa, the Peshitto in Syria, Irenaeus in Gaul, the ancient Itala and Hippolytus at Rome all agree in attributing it to Peter, as do also the heretics, Basilides and Theodore of Byzantium» (Vander Heeren, Achille. "Epistles of Saint Peter." The Catholic Encyclopedia. Vol. 11. New York: Robert Appleton Company, 1911. 10 Nov. 2009 . Nihil Obstat. February 1, 1911. Remy Lafort, S.T.D., Censor. Imprimatur. +John Cardinal Farley, Archbishop of New York). Come vedi la tradizione, la "fede" nell'autorità dei Padri della Chiesa, indicava Pietro come autore: il cambiamento di opinione è successivo al 1911.

Secondo la maggioranza degli studiosi moderni, la lettera fu scritta verso la fine del I secolo, a Roma o più probabilmente in Asia Minore, da qualcuno che non era Pietro ma che volle lasciare intendere di esserlo. L'attribuzione a Pietro è screditata (Reinhard Feldmeier, The first letter of Peter: a commentary on the Greek text, Baylor University Press, 2008, ISBN 1602580243, pp. 32-39. Vedi anche E. Eve, The Oxford Bible Commentary, p. 1263; W.G. Kümmel, Introduction to the New Testament, p. 424; P.J. Achtemeier, A Commentary on First Peter, p. 9, J.H. Elliott, "First Epistle of Peter", The Anchor Bible Dictionary):

  • dall'uso di un greco di alto livello, inadatto ad un pescatore palestinese (come giustamente hai fatto notare tu);
  • dalla citazione dell'Antico Testamento solo sulla base della Septuaginta e non sull'edizione ebraica, che Pietro doveva conoscere meglio;
  • dall'equazione Roma = Babilionia, attestata solo dopo il 70, dunque dopo la morte di Pietro;
  • dal fatto che i destinatari della lettera siano comunità cristiane in aree in cui il cristianesimo si diffuse negli anni 80;
  • dai provvedimenti presi contro i cristiani in quanto tali, sottintesi da 1Pt 4,12-19, che possono essere datati solo all'epoca successiva alle persecuzioni neroniane;
  • dal fatto che l'autore non fa menzione della sua conoscenza personale di Gesù, cosa strana per Pietro;
  • dall'uso delle tradizioni della Chiesa ellenistica, invece che di quella primitiva;
  • dal fatto che la lettera rispecchi la tradizione paolina invece di quella petrina;
  • dalla difficoltà a comprendere come Pietro abbia potuto rivolgersi a comunità nella sfera di influenza di Paolo senza tenerlo in considerazione (evento compatibile con una situazione successiva al raggiungimento da parte della figura di Pietro dello status di autorità apostolica per antonomasia);
  • dall'assenza di riferimenti alle problematiche sui rapporti tra cristiani giudei e gentili;
  • dal riferimento alla pratica di pagare i "pastori" delle comunità (1Pt 5,2) sorta in fase successiva.
Sebbene prese singolarmente queste obiezioni non siano decisive e possano essere accomodate con una paternità petrina della lettera, nel complesso la critica biblica moderna rigetta l'attribuzione della Prima lettera di Pietro a Pietro.

Infine, che l'abbia scritta Pietro, o che Pietro abbia detto al proprio segretario Silvano/Silas cosa scrivere, o che dopo la morte di Pietro qualcuno abbia scritto la lettera presentando idee petrine, fa molta differenza, in quanto negli ultimi due casi la tradizione cristiana, che vuole la lettera composta da Pietro, sarebbe errata: la Prima lettera di Pietro andrebbe quindi ad aggiungersi ad altre opere del Nuovo Testamento di attribuzione pseudoepigrafa (in altri termini, apocrife), mettendo in dubbio l'attendibilità del presupposto dell'ispirazione divina delle scritture.

Saluti.

2 commenti:

  1. Ciao Censore, sono Aguado, l'autore del blog Ragione e Fede (www.dallaragioneallafede.tk.). Devo innazitutto porgerti le mie scuse per le mie risposte un pò provocatorie, ma, dovrai capirmi, sono stufo di dialogare, anzi di chiacchierare, con persone che danno opinioni senza alcun sostegno di fonte credibile (al contrario di quello che cerco di fare io). Entrando nel tuo blog(che trovo interessante anche se non capisco il fine) ho però notato che hai argomentato la risposta basandoti su dati attendibili. Questo è un dialogo interessante! Metterò un link verso il tuo blog così da non dover estrapolare le tue risposte quando mi accingerò a commentarle.
    A presto!

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  2. Mi ero dimenticato di questo blog.
    Noto cmq che non hai letto la risposta che ho dato, tant'è che riscrivi le stesse cose.
    La tradizione la assegna a Pietro perchè i contenuti furono lasciati da lui e successivamente alla sua morte vennero scritti da Silvano che alla fine saluta (se la leggi e non copi-incolli da qualche sito (UAAR...)magari ti converti e poi capisci di quel che stai parlando.
    Sostenere una cosa senza conoscerla non è dialogo, è presunzione. La stessa che dimostri nel mio blog. Quindi niente vittimismi eh! Ti voglio bene lo stesso! A presto!

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