lunedì 27 settembre 2010

«Nazisti atei? Il grossolano pentimento del Papa»

Segnalo il post di Giovanni Bazzana intitolato «Nazisti atei?».

Il prof. Bazzana riporta un brano del discorso pronunciato da Benedetto XVI durante il suo viaggio nel Regno Unito, in cui il Papa tedesco definisce il Nazismo «l'estremismo ateo del XX secolo»:
Pure nella nostra epoca possiamo ricordare come la Gran Bretagna e i suoi capi si opposero ad una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vivere. [...] Mentre riflettiamo sui moniti dell’estremismo ateo del ventesimo secolo, non possiamo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce in ultima analisi ad una visione monca dell’uomo e della società, e pertanto a una visione riduttiva della persona e del suo destino.
Ci sarebbero diverse cose da dire sul rapporto tra Nazismo e cristianesimo, ma credo che Bazzana abbia ragione quando fa notare che questa posizione è ipocrita, come mostrato dall'articolo «Atheist Nazis? The Pope’s Cheap Atonement», di Susannah Heschel (autrice di The Aryan Jesus: Christian Theologians and the Bible in Nazi Germany):
Dal punto di vista ebraico non fa nessuna differenza se l'ufficiale delle SS che uccise mia nonna andò a Messa la domenica successiva o prese in giro Gesù come un Ebreo patetico e codardo. Ciò che importa è che la Chiesa non scomunicò mai quell'ufficiale e non proibì mai ai cappellani di celebrare la Messa nei campi di concentramento.
Heschel prosegue dicendo:
Papa Benedetto, il primo Papa ad essere stato affiliato ad un'organizzazione nazista (la Gioventù hitleriana), desidera disperatamente che nessun cristiano sarebbe potuto essere un assassino nazista. Ad un certo livello, ha ragione: la fede cristiana dovrebbe impedire a chiunque di confiscare proprietà, deportare vicini, distruggere luoghi di culto, violentare, torturare e uccidere. In effetti vi furono alcuni tedeschi che non poterono riconciliare la loro fede cristiana con l'antisemitismo del Nazional Socialismo. [...] Che fare? I teologi cristiani, cattolici e protestanti, rassicurarono i tedeschi che il Nazismo era in pieno accordo coi principi cristiani. [...] Karl Adam, prominente teologo cattolico tedesco, affermò nel 1933 che Hitler era colui di cui «avevano profetizzato i nostri poeti e i nostri saggi» che avrebbe sofferto nella lotta per la salvezza della Germania. Adam sosteneva ancora nel 1941: «l'insegnamento di Cristo fu interamente anti-ebraico nel suo tenore (per questo fu crocifisso)».

4 commenti:

  1. l'appartenenza in gioventù di Ratzinger alle truppe del Fuhrer è arcinota, infatti in questo articolo fa anche uno scandaloso saluto nazista... ;-)

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  2. Quelli che si abbassano ad impiegare questi mezzucci non sono degni neppure di menzione...

    Ciao

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  3. Quindi, mi faccia capire...
    Mi scrivo le frasi della uaar sul cappello e sulla fibbia, grido qualche citazione di Dawkins e poi vado a fare un massacro così infango l'ateismo per sempre?

    Non lo infango? Eppure è esattamente ciò che hanno fatto i Nazisti con Cristo...

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  4. «Mi scrivo le frasi della uaar sul cappello e sulla fibbia, grido qualche citazione di Dawkins e poi vado a fare un massacro così infango l'ateismo per sempre?»

    Comprende l'italiano? E' in grado di usare correttamente un'analogia? Le pare che questo:

    «Ciò che importa è che la Chiesa non scomunicò mai quell'ufficiale e non proibì mai ai cappellani di celebrare la Messa nei campi di concentramento.»

    significhi ciò che ha detto lei o si adatti all'analogia che lei ha fatto?

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