mercoledì 13 marzo 2013

Gesù il mutaforme e il figlio di Pilato

Gesù era un "mutaforme" e per questo motivo Giuda fu costretto a indicarlo con un bacio ai Romani giunti ad arrestarlo; tale arresto avvenne di martedì invece che di giovedì. La sera prima della crocifissione, invece che con gli apostoli, Gesù cenò con Ponzio Pilato, che offrì di far mettere a morte il proprio figlio invece del predicatore ebreo.

O almeno questo è quello che pensava un gruppo di cristiani 1200 anni fa, e che scrisse in un testo in lingua copta attribuito al vescovo paleocristiano Cirillo di Gerusalemme (315-387), Dottore della Chiesa.

Il testo, un'omelia falsamente attribuita a Cirillo e intitolata La vita e la passione di Cristo, è contenuto in un manoscritto copto (Ms. E16262) ritrovato in Egitto nel 1910, conservato all'Università della Pennsylvania, ma solo recentemente tradotto da Roelof van den Broek.

Pilato a cena con Gesù

Un articolo di LiveScience riporta il testo della cena tra Pilato e Gesù, la sera prima della crocifissione:
«Senza ulteriori indugi, Pilato preparò una tavola e mangiò con Gesù durante il quinto giorno della settimana. E Gesù benedisse Pilato e tutta la sua casa», riporta parte della traduzione. Pilato dice poi a Gesù «bene allora, ecco, la notte è giunta, alzati e allontanati, e quando il giorno arriva ed essi giungeranno e mi accuseranno a causa tua, darò loro l'unico figlio che ho così che possano ucciderlo al posto tuo».



Nel testo, Gesù lo conforta dicendo «Oh Pilato, sei stato ritenuto degno di una grande grazia perché hai mostrato una buona propensione nei miei confronti». Gesù mostra anche a Pilato di essere in grado di fuggire se dovesse deciderlo. «Pilato, allora, guardò Gesù ed, ecco, divenne incorporeo: non lo vide per lungo tempo», riporta il testo.

Pilato e la moglie hanno ambedue delle visioni, quella notte, che mostrano un'aquila (rappresentante Gesù) che viene uccisa.

Per le Chiese copta ed etiope, Pilato è considerato un santo, cosa che spiega la raffigurazione comprensiva nel testo, dice van den Broek.
È significativo che questa cena con Pilato diventi, all'interno dell'inedita narrazione, l'effettiva «Ultima cena» di Gesù. A tale scopo, l'ultima cena con gli apostoli è spostata dal narratore al martedì precedente (tra le due cene è posto l'episodio dell'interrogatorio di Gesù davanti a Caifa ed Erode).

Gesù multiforme e il bacio di Giuda

«Allora gli Ebrei dissero a Giuda: Come faremo ad arrestare [Gesù], perché egli non ha una singola forma, ma il suo aspetto cambia. Talvolta è rubicondo, talvolta è bianco, talvolta è rosso, talvolta del color del grano, talvolta è pallido come gli asceti, talvolta è un giovane, talvolta è un uomo anziano [...]».

Gesù, quindi, è in grado di cambiare il proprio aspetto: se Giuda si limitasse a descriverlo ai soldati incaricati di arrestarlo, Gesù potrebbe sfuggire. Allora Giuda si offre di identificarlo personalmente, con un bacio. Van den Broek spiega che questa è una spiegazione del bacio adottata da alcuni cristiani ben prima del testo in questione: «Questa spiegazione del bacio di Giuda si trova per la prima volta in Origene di Alessandria [185-254]», e nel suo libro Contra Celsum, lo scrittore cristiano affermò che «a coloro che lo guardavano, [Gesù] non appariva sempre lo stesso».

Il falso dell'omelia di Cirillo

Questa narrazione è presente all'interno di un'omelia pasquale attribuita a Cirillo di Gerusalemme, autore estremamente autorevole e prolifico, cui furono attribuite diverse opere che in realtà sono dei falsi.

L'omelia tradotta da van den Broek, in particolare, è introdotta da parole attribuite a Cirillo che hanno lo scopo di giustificare l'improvvisa comparsa di una narrazione della Passione precedentemente ignota: il falso Cirillo racconta della scoperta recente di un libro nella casa di Maria a Gerusalemme.

Owen Jarus, «Shape-Shifting Jesus Described in Ancient Egyptian Text», LiveScience, 12 marzo 2013. Immagine da «Guest Post: Roelof van den Broek – Pseudo-Cyril of Jerusalem, On the Life and the Passion of Christ», Alin Suciu, 12 ottobre 2012.

6 commenti:

  1. Congetturo: non è che per caso che il figlio del capo degli Arconti sia proprio il figlio di Pilato? La cosa tornerebbe in effetti... mitologicamente parlando.

    P.S.: talvolta è rosso Rufo, di Simone di Cirene, sostituto secondo gli gnostici proprio di Gesù?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehm, ammetto di non aver capito niente di quello che ha detto, esiste una versione più terra-terra?

      Elimina
    2. Mi riferivo alla versione docetista del racconto cristiano. Raccontare tutto ciò che ne è venuto fuori non è facile, rimando ai testi gnostici pubblicati dalla UTET (Vangelo degli Egiziani, Tre Stele di Seth ecc.)e alle apocalissi gnostiche pubblicate dall'Adelphi - oltre che ai vari vangeli pure qui -.

      Quando ho citato la mitologia mi riferivo alla guerra Saoshyant-Aeshma Daeva/Dahhak degli zoroastriani, rispettivamente alias terrestri di Ormazd e Ahriman. Finanche alle varie guerre fra cugini nella mitologia (il primo che mi viene in mente è Dionisio e Penteo).

      Elimina
    3. Ah. Mi dispiace, conosco pochissimo quel campo, per non dire per nulla, e non le posso rispondere. Non mi è parso si facesse alcun riferimento al docetismo, negli articoli che ho letto, ma non posso escludere che vi sia un riferimento.

      Elimina
  2. Chiedo scusa del momentaneo Off Topic (si fa per dire)... caro Censore, se non sa chi è il Professor Danilo Valla (si trova facilmente anche su Youtube), deve assolutamente aggiungerlo alla sua collezione.

    ;)

    DAVIDE

    RispondiElimina
  3. sul Cristo polimorfico avevo fatto un personalissimo commento qui :
    http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=64582379&st=15#entry527071587

    il docetismo gnostico con annessi e connessi (apostoli cristomorfici, cristi apostolomorfici e multiformi ecc.) è il naturale erede del Gesù Mito, il dio-che-muore-e-risorge di Paolo mai sceso sulla terra, nell'atto di storicizzarsi.
    Se poi qualcuno punta il dito a come spiegare altri gruppi di cristiani decisamente più ''storicisti'', ossia che credevano all'opposto in un Gesù profeta e non Dio (i fantomatici ebioniti tanto cari ad Eisenman), mirabile la risposta di Carrier che trovate qui:
    http://freethoughtblogs.com/carrier/archives/1789
    commento numero:
    July 30th, 2012 at 9:42 am
    immediatamente precedente a quello del Censore :) che saluto

    RispondiElimina